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​Le cocciniglie o, impropriamente, coccidi (Coccoidea Handlirsch, 1903), sono una superfamiglia di insetti fitofagi compresi nell'ordine dei Rhynchota (sottordine Homoptera, sezione Sternorrhyncha). Il nome coccinigliaderiva dallo spagnolo cochinilla ("porcellino di terra"). Sono insetti esclusivamente fitomizi e costituiscono uno tra i più importanti raggruppamenti di insetti dannosi. La caratteristica generale che contraddistingue questi insetti è il marcato dimorfismo sessuale e la regressione morfologica, anatomica e funzionale delle femmine (neotenia).
Le cocciniglie si riproducono per via sessuale, ma non sono rari i casi di partenogenesi; in questo raggruppamento è presente anche l'unico caso di ermafroditismo riscontrato fra gli insetti (Icerya purchasi). Data la differente etologia nei due sessi, le femmine emettono feromoni sessuali per attirare i maschi.

La maggior parte delle specie è ovipara, ma sono frequenti anche le specie vivipare e quelle ovovivipare. In quest'ultimo caso, la femmina depone uova il cui embrione si è quasi del tutto evoluto in neanide. Queste uova hanno tempi di incubazione brevissimi, dell'ordine di poche ore, mentre nelle specie ovipare l'incubazione dura qualche giorno.

Nelle zone temperate si susseguono in genere da una a tre generazioni l'anno, ma molte specie possono avere molte più generazioni in ambienti caldi, come nelle regioni tropicali o in ambiente protetto (serra).

L'anatomia e la fisiologia dell'apparato digerente delle cocciniglie è l'espressione del forte adattamento alla fitofagia che presentano questi insetti e, più in generale, tutti gli Sternorrinchi (Afidi, Aleurodidi, Psille e Cocciniglie). La dieta di questi insetti ha un elevato rapporto carbonio/azoto, manca di alcuni componenti essenziali e la sostanziale sedentarietà che caratterizza la loro etologia non permette l'integrazione del fabbisogno nutritivo con l'assunzione di altri alimenti.

Per soddisfare i fabbisogni proteici gli Sternorrinchi devono assumere grandi quantità di linfa (o di succhi vegetali in generale) e smaltire l'eccesso d'acqua e zuccheri con la produzione della melata. Questa funzione è svolta dalla camera filtrante, un vero e proprio organo dializzatore che effettua il by-pass dei glucidi. La camera filtrante è un sistema di membrane, associate al tratto iniziale del mesentero, che filtra i liquidi assunti permettendo la separazione delle macromolecole (lipidi, proteine) dalle piccole molecole (zuccheri, amminoacidi).  Le macromolecole proseguono nell'intestino medio (mesentero),  dove subiscono la digestione vera e propria; gran parte dell'acqua, degli zuccheri e delle altre piccole molecole organiche vengono invece deviate direttamente nell'intestino posteriore (proctodeo). Il risultato è la produzione di grandi quantità di escrementi liquidi ad alto contenuto zuccherino (melata), sui quali si sviluppa una complessa biocenosi composta da insetti glicifagi (soprattutto Ditteri e Imenotteri) e funghi saprofiti (fumaggini).

Nell'ambito degli Sternorrinchi (e, quindi, delle cocciniglie) fanno eccezione i Diaspini, che hanno sviluppato invece un adattamento anatomo-fisiologico differente e più complesso, oltre alla maggior parte degli Afidi, che non dispongono di un vero e proprio apparato filtrante. I Diaspini sono sprovvisti della camera filtrante ed hanno una soluzione di continuità nel tubo digerente: il mesentero è infatti anatomicamente separato dal proctodeo; l'intestino medio assume la forma di un sacco a fondo cieco che svolge contemporaneamente la funzione di dialisi e di digestione: gli zuccheri e le piccole molecole attraversano la parete dell'intestino medio e passano nell'emolinfa, mentre le macromolecole vengono trattenute e subiscono la digestione. Gli zuccheri presenti nell'emolinfa e i prodotti del metabolismo sono raccolti dai tubi malpighiani che fungono da reni chiusi svolgendo una funzione di regolazione dell'escrezione poco conosciuta. Il risultato macroscopico è che i Diaspini non emettono melata e producono una quantità esigua di escrementi. Fondamentale è la funzione escretoria del tegumento, in quanto i prodotti del catabolismo vengono espulsi con la costruzione del follicolo.

L'altro aspetto dell'adattamento funzionale delle cocciniglie alla fitofagia, anch'esso condiviso con gli altri Sternorrinchi, è il rapporto di simbiosi con microrganismi ospitati all'interno del corpo che intervengono nella fisiologia dell'apparato digerente. Nelle cocciniglie, i microrganismi simbionti sono ubicati in strutture anatomiche differenti secondo i gruppi sistematici: nel tessuto adiposo, nell'emocele, in organi specifici unicellulari (micetociti) o pluricellulari (micetomi). Questi simbionti sono trasmessi alla discendenza con la riproduzione.

I danni sono causati dalle femmine che con i loro stiletti perforano i tessuti delle piante e restano attaccate alla pianta nutrendosi dei succhi vegetali., indebolendo la pianta.
Il loro attacco determina maculature, decolorazioni, e, conseguenza dell'azione irritante provocata dalla saliva, possono causare deformazione, ridurre lo sviluppo delle foglie e dei rami.
Con le loro punture facilitano l'ingresso di altri microorganismi quali ad esempio virus.
Un danno indiretto che possono causare è derivato dai loro escrementi, comunemente chiamati melata che in alcune specie è particolarmente abbondante. La melata è molto appetita dalle formiche che stimolano le stesse cocciniglie alla sua produzione solleticandole con le antenne e difendone le stesse colonie di cocciniglie da altri parassiti (come fanno con gli afidi) per assicurarsi il "terreno di pascolo".    


 
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